Inferno – Schema completo canto 1

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DANTE ALIGHIERI

COMMEDIA CANTICA PRIMA – INFERNO

SCHEDA CANTO I


W (WHEN?)


(Quando? Giorno e momento della giornata in cui si trovano Dante e Virgilio)

Il primo canto dell’infermo si svolge durante la notte tra il 7 e l’8 aprile del 1300 ed il mattino dell’8 aprile del 1300, conosciuto come il venerdì santo. Dante scelse tale giornata come inizio del suo viaggio perché, coincideva con l’anno del primo giubileo, quello di Bonifacio XIII. Oltre a quello il numero 300 è un multiplo di di 3 e di 10 , numeri sacri per la comunità ecclesiastica.


W (WHERE?)


(Indica dove si trovano Dante e Virgilio? In quale girone? Come viene caratterizzato lo spazio? Quali aggettivi vengono utilizzati? Quali sfere sensoriali vengono utilizzate per la descrizione di tale spazio?):

Il questo canto, Dante non si trova in nessun girone, infatti egli si trova alla base del colle, il luogo ci viene descritto come spazio oscuro ma illuminato dalla luce del sole(che rappresenta dio), grazie a questa specificazione possiamo affermare che il colle descritto da Dante è il purgatorio.


W (WHO?)


(Indica quali personaggi incontrano Dante e Virgilio. Di ognuno di loro traccia un breve profilo biografico. Indica poi il motivo per cui Dante ha inserito quei personaggi in quel determinato girone/cornice/cielo.

Il questo canto Dante incontra Virgilio per la prima volta.

Virgilio in prima persona di descrive con un elenco delle sue caratteristiche.

Egli è non è più “omo”, ma lo fu. Nacque da genitori del nord, a Mantova, durante l’epoca di Giulio Cesare, ma non lo vide perché visse sotto Augusto, nell’epoca dei dei pagani(bugiardi). Fu poeta, e scrisse delle avventure di Enea (figlio di Anchise). Dante scelse tale personaggio come sua guida poiché rappresentava la ragione umana, ritenuta dai medievali la maggiore virtù umana. I medievali vedevano Virgilio come simbolo della civiltà Classica, studiavano le sue opere perché di alta importanza, anche se incomplete vista la mancanza della rivelazione cristiana.

Vi sono altre tre figure che incontrano dante, le fiere, ma esse non sono in lese personaggi, ma allegorie.

Infatti vi è la lonza, la quale rappresenta la lussuria, il leone, il quale rappresenta la superbia, la lupa, la quale rappresenta la cubidigia.



W (WHY?)


(Indica in modo esaustivo quale contrappasso governa il meccanismo della colpa e della pena nel canto in esame)

Nel primo canto non vi è alcun contrappasso perché dante non è effettivamente dentro a nessuno dei mondi, quindi non incontra alcun dannato.


W (WHAT?)


Riassumi il contenuto del canto per sequenze di versi.

Canto I:

1-17: Dante si trova smarrito in una selva oscura e spaventosa e non è ancora in grado di dire come vi è entrato.

13-27: uscito dalla selva giunge ai piedi di un colle illuminato dalla luce del sole nascente e la paura si placa ed egli si volge indietro a guardare la selva contento per lo scampato pericolo.

28-60: mentre sale il colle, dante incontra tre fiere, nell’ordine una lonza, un leone e infine una lupa affamata,

61-63: dante incontra una figura umana mentre si accinge a tornare indietro verso la selva

64-78: Virgilio si presenta a dante

79-87: Dante elogia Virgilio

88-90: dante chiede aiuto a Virgilio

91-111: Virgilio spiega a dante la figura della Lupa

112-129: Virgilio dice a dante che gli conviene seguirlo attraverso i tre mondi a partire dall’interno fino a giungere alla vista del dio cristiano, dove però lo accompagnerà a una donna beata (Beatrice)

130-136: dante segue il consiglio di Virgilio, i due poeti partono per il lungo viaggio


FIGURE RETORICHE


Sono presenti figure retoriche tra quelle che hai studiato fino ad ora? INDIVIDUANE ALMENO CINQUE.

  1. La SIMILITUDINE => è come quei.. ..lasciò già mai persona viva <= (vv 22-27) paragona un naufrago che, dopo essere uscito dal mare dove stava soffocando, si volta verso la distesa d’acqua terrificato, a se stesso, il quale appena uscito dalla selva oscura, che tanto lo aveva spaventato, e si gira e la osserva con terrore

  2. Le ALLEGORIE => lonza, leone, lupa <= (vv 31-51) creano un collegamento tra una figura e un concetto, in questo caso tra tre mammiferi feroci e tre caratteristiche negative dell’uomo :

          • Lonza = lussuria ~ a dante si presenta una lonza agile e veloce, dalla pelliccia macolato e pregiata.

          • Leone = superbia ~ a dante si presenta un leone, il quale era aggressivo e a testa alta, fiero e senza timore, minaccioso a tal punto ho che pure l’aria è piena di timore nei suoi confronti

          • Lupa = cupidigia ~ a dante si presenta una lupa scarna e magra, ella spaventa chiunque le si avvicini. Ella manga

  1. La SIMILITUDINE => e qual è quei che.. ..là dove ‘l sol tace <= (paragona un avaro che, dopo aver passato la sua vita a raccogliere beni, vede tutti i suoi beni andar via in una volta, l’avaro si rattrista e piange proprio come Dante, che dopo aver scampato il pericolo della selva, si vede obbligato a tornarci

  2. Il CHIASMO =>

Quel che tu sii, od ombra od omo certo

Non omo, omo già fui.

  1. La METONIMIA => peltro <= associa il materiale, il peltro era un metallo pregiato usato per la creazione delle monete, alla cosa, la moneta, quindi i beni materiali


PARAFRASI


(aggiornare progressivamente con quanto svolto in classe o assegnato e completare alla fine del canto)

A metà della strada, a cui può essere paragonata la vita umana, mi trovai a vagare all’intero di una foresta buia, Mi trovai quasi inavvertitamente in un momento di scarsa vigilanza interiore, poiché avevo smarrito la via del bene. Oh quanto era difficile descrivere com’era tale selva, intricata e difficile da percorrersi, ridesta in me la condizione di paura e di angoscia che vi provai. Tanto è Piena di dolore e angoscia la selva che solo la morte ne ha più.non so descrivere come sia entrato in tale selva, tanto ero assonnato e spiritualmente tormentato nel momento in cui entri andai fuori dalla via del signore. Ma quando giunsi ai piedi di un colle, alla fine della selva che mi aveva tanto spaventato, guardai in alto e vidi la cima investita dai raggio le pianeta sole, il quale guida sempre l’uomo per la via diritta. La vista del sole mi fece scordare, un poco, l’angoscia della selva. Come un naufrago che con respiro affannato, uscito fuori dal mare dove stava per annegare, pervenuto a riva, si volge all’acqua nella quale aveva corso così tanto pericoli e la osserva con raccapriccio e terrore, così io, che ancora fuggivo, ero ancora dominato dalla paura e desideravo di uscire dalla selva, mi volsi indietro a dare un occhiata a quella selva che non lascia nessuno in vita. Quando, per la sosta che mi concessi, ebbi riposato un poco il corpo stanco, ripresi il cammino per il solitario pendio tra la valle e il colle e salendo poggiavo il coro sul piede che era dei due il più basso. Ed ecco, improvvisamente, torna l’angoscia alla vista di una lonza agile e dal manto maculato, essa non si allontanava da me, anzi ostacolava tanto il mio cammino che fui tentato più volte di tornare indietro. Era, quando la lonza mi apparve, l’ora dell’alba, il sole sorgeva assieme alla costellazione dell’ariete.vedere sorgere il sole mi diede il coraggio per superare la lonza, ma mi spaventai di nuovo all’arrivo, sempre improvviso, di un leone aggressivo e senza timore, tanto che l’aria sembrava riempitosi di timore. Ed anche una lupa, magra e scarnita, che mi provoco tanta angoscia da farmi perdere la speranza di raggiungere la sommità del colle. Come l’avaro che tutto si impegna nell’acquisto di nuovi beni, se viene il momento che gli fa perdere d’un colpo tutto ciò che ha accumulato, egli in tutti i suoi pensieri profondamente si rattrista e piange inquieto e triste, così mi rese la bestia insaziabile e irrequieta la quale, vedendomi spaventato, mi respingeva di nuovo verso la selva oscura. Mentre io precipitavo verso la selva, mi apparve davanti, all’improvviso, la figura di un essere il quale aveva perso la forza di parlare da quanto aveva parlato. Quando vidi questo essere nel luogo solitario gli urlai di avere pietà di me, sia che fosse uomo o che fosse ombra di un uomo (anima/spirito). Essi mi risposte di non essere più un uomo, ma lo fu. I suoi genitori furono del nord(lombardi), nacque a Mantova, nacque al tempo di Giulio Cesare, seppure troppo tardi per conoscerlo, vissi a Roma sotto Augusto, quando ancora si professavano gli dei pagani e falsi. Composi opere di poesia, in una narrai le avventure di Enea, figlio di Anchise, il quale giunse in Italia dopo che Troia fu arsa. Ma dimmi piuttosto, perché torni a quel luogo di angoscia e terrore (la selva)? Perché non sali per il colle piedi di gioia e diletto?

Ma sei proprio tu? Il famoso Virgilio, il quale è fonte di parole? Gli chiesi mentre abbassavo la fronte per rispetto. O tu che con la tua gloria poetica e con il tuo prestigio onori gli altri poeti, tu che con la luce della tua poesia illimimi tutti gli altri poeti venuti dopo di te, e che da te discendono come da maestro, mi giovi, perché io possa ottenere il tu aiuto, o tu che sei mi maestro e mio autore, o tu dal quale appresi il mio stile, il quale mi porto onore e fama tra i miei contemporanei. Vedi la lupa che mi fece ritornare indietro? Aiutami a salvarmi da essa, lei che spaventa qualunque uomo.

E necessario che tu scelga un altro percorso se vuoi salvarti dalle fiere. Questa bestia contro la quale tu invochi il mio aiuto, non consente a nessuno di passare per la sua via, ma la ostacola e infine la mangia, ma questo non placa la sua fame, anzi aumenta il tuo appetito. Molti furono coloro a cui tale bestia si è attaccata, ciò continuerà finché non arriva il veltro, dotato di notevole forza e valore morale, il quale riuscirà ad eliminare la lupa dalla terra. Sarà salvezza per l’Italia umile, povera alla cui formazione collaborarono fino al sacrificio della vita di Camilla e turno, Eurialo e niso. Il veltro inseguirà e darà la caccia alla lupa, per ogni luogo finché l’avrà respinta nel l’inferno.

Per questo credo che sia meglio per te se mi segui nel viaggio che ti propongo, io sarò la tua guida e ti trarrò in salvo, attraversando l’inferno. Li udirai le grida di disperazione dei dannati, li vedrai gli antichi spiriti pieni di dolore, che gridano per la dannazione eterna.

Nel viaggio vedrai anche le anime del Purgatorio, le quali sono contente della loro pena perchė sperano un giorno di essere assunte tra le enumero del paradiso. Se poi vorrai raggiungere il paradiso troverai un anima superiore alla mia che ti potrà accompagnare, ti lascerò con LEI e mi allontanerò avendo assolto il mio impegno. Ed è giusto così poiché io fui ribelle e non conobbi la dottrina cristiana, Dio non vuole che io acceda ala sua città(il paradiso). Dio ha potere su tutto il creato, in particolare sul paradiso dove vige il suo trono; fortunato colui che viene scelto a risedervi nel paradiso.

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