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Inferno – Schema completo canto 2

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DANTE ALIGHIERI

COMMEDIA CANTICA PRIMA – INFERNO

SCHEDA CANTO II


W (WHEN?)


(Quando? Giorno e momento della giornata in cui si trovano Dante e Virgilio)

La vicenda si svolge l’8 aprile 1300, al calar della notte


W (WHERE?)


(Indica dove si trovano Dante e Virgilio? In quale girone? Come viene caratterizzato lo spazio? Quali aggettivi vengono utilizzati? Quali sfere sensoriali vengono utilizzate per la descrizione di tale spazio?):

Non si ha una precisa descrizione del luogo, Dante si trova con la selva oscura alle spalle ed il colle del Purgatorio difronte. È in compagnia di Virgilio che lo ha invitato a seguirlo per un itinerario nuovo attraverso l’inferno.


W (WHO?)


(Indica quali personaggi incontrano Dante e Virgilio. Di ognuno di loro traccia un breve profilo biografico. Indica poi il motivo per cui Dante ha inserito quei personaggi in quel determinato girone/cornice/cielo.

Beatrice: Bice, primogenita di folco, coetanea di Dante. Per lei Dante ha scritto svariate poesie, tra cui la vita nova, il racconto del primo amore di Dante.

Santa Lucia: la Santa a cui Dante è devoto.

La Madonna: Madre di Gesù

San Paolo: Saolo (nome ebreo di Paolo) convertitosi alla religione cristiana dopo un passato di persecutore, durante una di queste di queste persecuzioni ha una visione di Gesù. Diventa cieco, e dopo la guarigione decide di convertirsi. Scrive numerose lettere nelle quali racconta di aver avuto la visione di Dio. VASO INDICA UN RECIPIENTE CHE ACCOGLIE QUALCOSA, SAN PAOLO E FATTO COME UNO STRUMENTO PER ANNUNCIARE AI PAGANI LA BUONA NOVELLA.

Enea: troiano, personaggio principale dell’eneide, fondatore di Roma. Scende all’inferno per volere delle divinità. Dante aggiunge questa figura nella commedia, perché fu il fondatore di Roma, sotto il cui impero nacque Gesù.


W (WHY?)


(Indica in modo esaustivo quale contrappasso governa il meccanismo della colpa e della pena nel canto in esame)

Non essendo ancora entrati nell’inferno, non vi è nessun contrappasso.


W (WHAT?)


Riassumi il contenuto del canto per sequenze di versi.

Canto II:

1-9: proposizione dell’argomento ed invocazione delle muse.

10-42: sgomento di Dante per il viaggio, e riferimento a San Paolo ed Enea

43-126: Virgilio spiega a Dante la missione che gli è affidata e racconta la discesa di Beatrice nel limbo, dopo l’iniziativa della madonna e di Santa Lucia

127-142: Dante, rinfrancato dalle parole di Virgilio, accetta di seguirlo nel lungo viaggio.


FIGURE RETORICHE


Sono presenti figure retoriche tra quelle che hai studiato fino ad ora? INDIVIDUANE ALMENO CINQUE.

  1. La perifrasi “avversario di ogni male” del verso 16, utilizza un termine che ricordi la figura divina perché all’interno dell’inferno Dante non nomina mai direttamente Dio

  2. La metonimia “del papale ammanto” al verso 27 usa lo scialle del Papa per intendere la figura del Papa

  3. La similitudine “e qual è quei che.. ..comincia cotanto tosta” dei versi 37-4, Dante paragona se stesso ad un uomo che, quando sta per cominciare un azione, cambia opinione, così anche Dante, quando si accorge della difficoltà del viaggio, cambia opinione e preferisce fermarsi

  4. La captatyo benevoletiae dei versi 58-60 e dei versi 73-74 è una struttura che utilizza Beatrice per aveva l’attenzione di Virgilio, lodandolo e usando diversi complimenti

  5. L’alliterazione della m in ” aMor Mi Mosse, che Mi fa parlare” del verso 72

  6. La metafora “non odi tu la pieta.. ..su la fiumana ove ‘l mar non ha vanto” viene utilizzata dei versi 106-108 da Lucia per spiegare a beatrice il dolore di Dante

  7. La similitudine “quali Fioretti dal notturno.. Comincia come persona Franca” dei versi 127-132, Dante paragona se stesso a dei Fioretti, chiusa a causa del freddo notturno, si aprono non appena il sole li illumina, così anche Dante, non appena viene illuminato dalla luce delle parole di Virgilio, si apre al viaggio


PARAFRASI


(aggiornare progressivamente con quanto svolto in classe o assegnato e completare alla fine del canto)

Il sole stava ormai tramontando e laria diveniva scura,

liberando tutti gli animali che ci sono sulla terra

dalle loro fatiche quotidiane, mandandoli a riposare; io da solo

mi preparavo invece a sostenere tutte le fatiche

tanto del lungo viaggio quanto delle scene compassionevoli

che la mente infallibile andrà poi a ricordare.

Oh muse, oh mio elevato ingegno, aiutatemi voi in questo;

oh memoria, che hai scritto in te fedelmente ciò che allora vidi,

qui si dimostrerà tutto il tuo valore.

Comincia a dire a Virgilio: Poeta che mi guidi,

valuta tu se il mio valore è abbastanza,

prima di impegnarmi in questo difficile cammino.

Tu dici che Enea, padre di Silvio,

quando era ancora mortale, scese nei regni eterni,

e lo fece realmente, in carne ed ossa.

Però in quel caso, se Dio, avversario di ogni male,

gli concesse tanto, lo fece pensando alla nobile discendenza

che avrebbe dovuto nascere da lui, così che chi lui fosse e le sue condizioni

a nessun uomo ragionevole possono fare pensare ad una concessione non meritata;

poiché fu della madre Roma e di tutto il suo impero

destinato per volontà divina ad esserne il fondatore:

La quale Roma ed il quale impero, a voler dire il vero,

fu destinata a divenire il luogo santo

dove risiete il papa, successore del grande Pietro.

Grazie a questo suo viaggio negli inferi, da te cantato nellEneide,

poté apprendere segreti che favorirono poi

la sua vittoria contro Turno ed futuro del manto papale.

Andò anche nei regni eterni san Paolo, lo strumento eletto,

per trovare conferme per quella fede cristiana

che è principio fondamentale per leterna salvezza.

Ma io, perché dovrei andarci? Chi mi concede questo onore?

Io non sono Enea, io non sono san Paolo;

né io stesso né nessuna latro mi crede degno di ciò.

Perciò, lasciandomi condurre da te,

temo di commettere una follia.

Tu che sei saggio; puoi capirlo assai meglio di quanto io non possa spiegare.

E come colui che non vuole più ciò che prima voleva

e cambia i propri propositi seguendo nuovi pensieri,

così che si distrae del tutto dal cominciare,

così feci io lungo quel pendio ormai buio,

perché con il pensiero mettevo già fine a quella impresa

che avevo accettato di intraprendere senza esitazioni.

Se ho ben capito il tuo discorso,

rispose lo spirito del generoso Virgilio,

il tuo animo è in preda alla paura;

che molte volte ostacola talmente luomo

da distoglierlo dal compiere imprese tanto rispettabili,

simile in ciò ad una bestia che si nasconde quando crede di vedere un pericolo.

Affinché tu ti possa liberare dalla paura che ti prende,

ti dirò perché sono venuto da te e ciò che mi è stato detto

di te in quel primo momento, quando mi preoccupai per te.

Mi trovavo tra le anime del limbo, sospese tra dolore e felicità,

quando una donna beta, del paradiso, e di bella presenza,

tanto bella che mi offrii di ubbidire al suo comando.

I suoi occhi brillavano di Venere, stella del mattino;

ed in modo dolce e piacevole cominciò a dirmi,

con voce angelica, nella sua lingua parlata:

Oh gentile anima mantovana,

la cui fama dura ancora nel mondo

e durerà a lungo quanto il mondo stesso,

il mio amico, ma non amico della fortuna,

lungo il pendio deserto viene tanto ostacolato

nel suo cammino da essersi infine voltato indietro per paura;

e tempo che sia già talmente smarrito,

da essermi mossa tardi in suo soccorso,

stando a quello che ho sentito riguardo a lui in cielo.

Muoviti adesso e con la tua elegante parola

e con quanto altro possa essere daiuto per la sua sopravvivenza,

dagli aiuto così che io possa essere avere sollievo.

Io che ti mando in suo aiuto mi chiamo Beatrice;

vengo da un luogo tanto felice e desidero tornarci;

è lamore nei confronti del mio amico a farmi muovere ed a suggerirmi le parole.

Quando sarò tornata dal mio Signore,

spesso mi dirò contenta di te dinanzi a Lui.

Smise allora di parlare e cominciai quindi io:

Oh donna tanto virtuosa, unica grazie alla quale

il genere umano supera tutte le altre cose terrene contenute

sotto quel cielo, della luna, che ha minore circonferenza,

il tuo comando mi riesce tanto gradito,

che lubbidire ad esso, anche se già in corso, mi sembrerebbe comunque troppo lento;

Non ti occorre dire altro, manifestare oltre la tua volontà.

Dimmi soltanto il motivo per cui non ti preoccupa

il dover scendere qua giù, in questo inferno, centro

dellEmpireo, dove desideri ardentemente tornare.

Dal momento che tu vuoi sapere le cose tanto a fondo,

te lo dirò brevemente, mi rispose Beatrice,

perché non ho paura di venire qua dentro, dove ci troviamo.

Si deve avere paura solamente di quelle cose

che hanno il poter di ferire, far male agli altri;

delle altre cose non bisogna temere, giacché, in confronto, non sono tali da fare paura.

Sono stata creata da Dio, per sua grazie, tanto impassibile, salda nei sentimenti,

che il vostro misero stato non mi tocca,

e nessuna fiamma di questo incendio può assalirmi.

Un donna tanto gentile, Maria, si è impietosita lassù in cielo

per lostacolo incontrato da Dante e per il quale vi mando in suo soccorso,

e con le sue suppliche ha annullato la severa sentenza divina che abbandonerebbe invece Dante al suo destino.

Costei chiese di vedere Santa Lucia

e le disse: Dante, tanto a te fedele, ha ora bisogno

del tuo aiuto, e lo affido quindi alla tua protezione.

Lucia, sempre nemica di ogni forma di crudeltà,

si mosse e venne nel luogo dove io mi trovavo,

seduta insieme a Rachele dei tempi antichi.

Mi disse: Beatrice, tu che rappresenti la vera lode a Dio,

perché non vai in soccorso di colui che ti ha amato tanto

e che, grazie a te, è riuscito ad uscire dalla comune gente?

Non senti la tristezza del suo pianto,

non vedi che la morte spirituale lo minaccia

con un impeto tanto travolgente che nemmeno le burrasche del mare possono eguagliarlo?

Al mondo non ci furono mai persone tanto leste

a fare il proprio interesse o ad evitare un pericolo,

come lo fui io dopo che quelle parole furono pronunciate,

Venni qua giù da te abbandonando il mio beato stallo,

avendo fiducia nel tuo modo giusto di parlare, bello ed efficace,

che da onore a te ed a coloro che ebbero lonore di ascoltarlo.

Dopo che Beatrice mi ebbe detto questo,

mi lasciò con occhi lucidi per le lacrime,

e perciò mi fece venire da te ancora più rapidamente.

Giunsi quindi da te così come ella volle:

ti liberai dalla presenza di quella belva, dalla lupa,

che ti impedì di procedere verso la cima del monte lungo la strada più corta.

Dunque: cos’è che ti spaventa? Perché, perché esiti a seguirmi,

perché nutri tanta codardia nel tuo cuore,

perché non mostri invece coraggio e sicurezza,

dopo che queste tre donne benedette

si preoccupano e si prendono cura di te nella corte del paradiso,

e le mie parole ti promettono di poter ottenere un bene tanto prezioso?

Come i fiorellini di campo a causa del gelo notturno

stanno chiusi e chini, ma dopo che il sole li illumina

tornano in vita aprendo i propri petali e drizzandosi sul loro stelo,

allo stesso modo feci io riprendendomi dal momento di sconforto,

e arrivò al mio cuore un coraggio tanto efficace,

che cominciai a dire, da persona sicura di sé:

Oh misericordiosa Beatrice, venuta in mio aiuto!

E tu Virgilio tanto gentile da aver ubbidito subito

alla tanto efficaci parole che ti disse!

Mi hai tanto riempito il cuore,

con le tue parole, del desiderio di seguirti,

che io tornato a credere alla mia prima convinzione.

Procedi quindi oltre, poiché ora ci unisce la stessa volontà:

sarai la mia guida, il mio signore ed il mio maestro.

Dissi queste parole; e dopo che ebbe ripreso il cammino,

mi inoltrai con lui per la strada aspra e selvaggia dellinferno.

Inferno – Schema completo canto 1

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DANTE ALIGHIERI

COMMEDIA CANTICA PRIMA – INFERNO

SCHEDA CANTO I


W (WHEN?)


(Quando? Giorno e momento della giornata in cui si trovano Dante e Virgilio)

Il primo canto dell’infermo si svolge durante la notte tra il 7 e l’8 aprile del 1300 ed il mattino dell’8 aprile del 1300, conosciuto come il venerdì santo. Dante scelse tale giornata come inizio del suo viaggio perché, coincideva con l’anno del primo giubileo, quello di Bonifacio XIII. Oltre a quello il numero 300 è un multiplo di di 3 e di 10 , numeri sacri per la comunità ecclesiastica.


W (WHERE?)


(Indica dove si trovano Dante e Virgilio? In quale girone? Come viene caratterizzato lo spazio? Quali aggettivi vengono utilizzati? Quali sfere sensoriali vengono utilizzate per la descrizione di tale spazio?):

Il questo canto, Dante non si trova in nessun girone, infatti egli si trova alla base del colle, il luogo ci viene descritto come spazio oscuro ma illuminato dalla luce del sole(che rappresenta dio), grazie a questa specificazione possiamo affermare che il colle descritto da Dante è il purgatorio.


W (WHO?)


(Indica quali personaggi incontrano Dante e Virgilio. Di ognuno di loro traccia un breve profilo biografico. Indica poi il motivo per cui Dante ha inserito quei personaggi in quel determinato girone/cornice/cielo.

Il questo canto Dante incontra Virgilio per la prima volta.

Virgilio in prima persona di descrive con un elenco delle sue caratteristiche.

Egli è non è più “omo”, ma lo fu. Nacque da genitori del nord, a Mantova, durante l’epoca di Giulio Cesare, ma non lo vide perché visse sotto Augusto, nell’epoca dei dei pagani(bugiardi). Fu poeta, e scrisse delle avventure di Enea (figlio di Anchise). Dante scelse tale personaggio come sua guida poiché rappresentava la ragione umana, ritenuta dai medievali la maggiore virtù umana. I medievali vedevano Virgilio come simbolo della civiltà Classica, studiavano le sue opere perché di alta importanza, anche se incomplete vista la mancanza della rivelazione cristiana.

Vi sono altre tre figure che incontrano dante, le fiere, ma esse non sono in lese personaggi, ma allegorie.

Infatti vi è la lonza, la quale rappresenta la lussuria, il leone, il quale rappresenta la superbia, la lupa, la quale rappresenta la cubidigia.



W (WHY?)


(Indica in modo esaustivo quale contrappasso governa il meccanismo della colpa e della pena nel canto in esame)

Nel primo canto non vi è alcun contrappasso perché dante non è effettivamente dentro a nessuno dei mondi, quindi non incontra alcun dannato.


W (WHAT?)


Riassumi il contenuto del canto per sequenze di versi.

Canto I:

1-17: Dante si trova smarrito in una selva oscura e spaventosa e non è ancora in grado di dire come vi è entrato.

13-27: uscito dalla selva giunge ai piedi di un colle illuminato dalla luce del sole nascente e la paura si placa ed egli si volge indietro a guardare la selva contento per lo scampato pericolo.

28-60: mentre sale il colle, dante incontra tre fiere, nell’ordine una lonza, un leone e infine una lupa affamata,

61-63: dante incontra una figura umana mentre si accinge a tornare indietro verso la selva

64-78: Virgilio si presenta a dante

79-87: Dante elogia Virgilio

88-90: dante chiede aiuto a Virgilio

91-111: Virgilio spiega a dante la figura della Lupa

112-129: Virgilio dice a dante che gli conviene seguirlo attraverso i tre mondi a partire dall’interno fino a giungere alla vista del dio cristiano, dove però lo accompagnerà a una donna beata (Beatrice)

130-136: dante segue il consiglio di Virgilio, i due poeti partono per il lungo viaggio


FIGURE RETORICHE


Sono presenti figure retoriche tra quelle che hai studiato fino ad ora? INDIVIDUANE ALMENO CINQUE.

  1. La SIMILITUDINE => è come quei.. ..lasciò già mai persona viva <= (vv 22-27) paragona un naufrago che, dopo essere uscito dal mare dove stava soffocando, si volta verso la distesa d’acqua terrificato, a se stesso, il quale appena uscito dalla selva oscura, che tanto lo aveva spaventato, e si gira e la osserva con terrore

  2. Le ALLEGORIE => lonza, leone, lupa <= (vv 31-51) creano un collegamento tra una figura e un concetto, in questo caso tra tre mammiferi feroci e tre caratteristiche negative dell’uomo :

          • Lonza = lussuria ~ a dante si presenta una lonza agile e veloce, dalla pelliccia macolato e pregiata.

          • Leone = superbia ~ a dante si presenta un leone, il quale era aggressivo e a testa alta, fiero e senza timore, minaccioso a tal punto ho che pure l’aria è piena di timore nei suoi confronti

          • Lupa = cupidigia ~ a dante si presenta una lupa scarna e magra, ella spaventa chiunque le si avvicini. Ella manga

  1. La SIMILITUDINE => e qual è quei che.. ..là dove ‘l sol tace <= (paragona un avaro che, dopo aver passato la sua vita a raccogliere beni, vede tutti i suoi beni andar via in una volta, l’avaro si rattrista e piange proprio come Dante, che dopo aver scampato il pericolo della selva, si vede obbligato a tornarci

  2. Il CHIASMO =>

Quel che tu sii, od ombra od omo certo

Non omo, omo già fui.

  1. La METONIMIA => peltro <= associa il materiale, il peltro era un metallo pregiato usato per la creazione delle monete, alla cosa, la moneta, quindi i beni materiali


PARAFRASI


(aggiornare progressivamente con quanto svolto in classe o assegnato e completare alla fine del canto)

A metà della strada, a cui può essere paragonata la vita umana, mi trovai a vagare all’intero di una foresta buia, Mi trovai quasi inavvertitamente in un momento di scarsa vigilanza interiore, poiché avevo smarrito la via del bene. Oh quanto era difficile descrivere com’era tale selva, intricata e difficile da percorrersi, ridesta in me la condizione di paura e di angoscia che vi provai. Tanto è Piena di dolore e angoscia la selva che solo la morte ne ha più.non so descrivere come sia entrato in tale selva, tanto ero assonnato e spiritualmente tormentato nel momento in cui entri andai fuori dalla via del signore. Ma quando giunsi ai piedi di un colle, alla fine della selva che mi aveva tanto spaventato, guardai in alto e vidi la cima investita dai raggio le pianeta sole, il quale guida sempre l’uomo per la via diritta. La vista del sole mi fece scordare, un poco, l’angoscia della selva. Come un naufrago che con respiro affannato, uscito fuori dal mare dove stava per annegare, pervenuto a riva, si volge all’acqua nella quale aveva corso così tanto pericoli e la osserva con raccapriccio e terrore, così io, che ancora fuggivo, ero ancora dominato dalla paura e desideravo di uscire dalla selva, mi volsi indietro a dare un occhiata a quella selva che non lascia nessuno in vita. Quando, per la sosta che mi concessi, ebbi riposato un poco il corpo stanco, ripresi il cammino per il solitario pendio tra la valle e il colle e salendo poggiavo il coro sul piede che era dei due il più basso. Ed ecco, improvvisamente, torna l’angoscia alla vista di una lonza agile e dal manto maculato, essa non si allontanava da me, anzi ostacolava tanto il mio cammino che fui tentato più volte di tornare indietro. Era, quando la lonza mi apparve, l’ora dell’alba, il sole sorgeva assieme alla costellazione dell’ariete.vedere sorgere il sole mi diede il coraggio per superare la lonza, ma mi spaventai di nuovo all’arrivo, sempre improvviso, di un leone aggressivo e senza timore, tanto che l’aria sembrava riempitosi di timore. Ed anche una lupa, magra e scarnita, che mi provoco tanta angoscia da farmi perdere la speranza di raggiungere la sommità del colle. Come l’avaro che tutto si impegna nell’acquisto di nuovi beni, se viene il momento che gli fa perdere d’un colpo tutto ciò che ha accumulato, egli in tutti i suoi pensieri profondamente si rattrista e piange inquieto e triste, così mi rese la bestia insaziabile e irrequieta la quale, vedendomi spaventato, mi respingeva di nuovo verso la selva oscura. Mentre io precipitavo verso la selva, mi apparve davanti, all’improvviso, la figura di un essere il quale aveva perso la forza di parlare da quanto aveva parlato. Quando vidi questo essere nel luogo solitario gli urlai di avere pietà di me, sia che fosse uomo o che fosse ombra di un uomo (anima/spirito). Essi mi risposte di non essere più un uomo, ma lo fu. I suoi genitori furono del nord(lombardi), nacque a Mantova, nacque al tempo di Giulio Cesare, seppure troppo tardi per conoscerlo, vissi a Roma sotto Augusto, quando ancora si professavano gli dei pagani e falsi. Composi opere di poesia, in una narrai le avventure di Enea, figlio di Anchise, il quale giunse in Italia dopo che Troia fu arsa. Ma dimmi piuttosto, perché torni a quel luogo di angoscia e terrore (la selva)? Perché non sali per il colle piedi di gioia e diletto?

Ma sei proprio tu? Il famoso Virgilio, il quale è fonte di parole? Gli chiesi mentre abbassavo la fronte per rispetto. O tu che con la tua gloria poetica e con il tuo prestigio onori gli altri poeti, tu che con la luce della tua poesia illimimi tutti gli altri poeti venuti dopo di te, e che da te discendono come da maestro, mi giovi, perché io possa ottenere il tu aiuto, o tu che sei mi maestro e mio autore, o tu dal quale appresi il mio stile, il quale mi porto onore e fama tra i miei contemporanei. Vedi la lupa che mi fece ritornare indietro? Aiutami a salvarmi da essa, lei che spaventa qualunque uomo.

E necessario che tu scelga un altro percorso se vuoi salvarti dalle fiere. Questa bestia contro la quale tu invochi il mio aiuto, non consente a nessuno di passare per la sua via, ma la ostacola e infine la mangia, ma questo non placa la sua fame, anzi aumenta il tuo appetito. Molti furono coloro a cui tale bestia si è attaccata, ciò continuerà finché non arriva il veltro, dotato di notevole forza e valore morale, il quale riuscirà ad eliminare la lupa dalla terra. Sarà salvezza per l’Italia umile, povera alla cui formazione collaborarono fino al sacrificio della vita di Camilla e turno, Eurialo e niso. Il veltro inseguirà e darà la caccia alla lupa, per ogni luogo finché l’avrà respinta nel l’inferno.

Per questo credo che sia meglio per te se mi segui nel viaggio che ti propongo, io sarò la tua guida e ti trarrò in salvo, attraversando l’inferno. Li udirai le grida di disperazione dei dannati, li vedrai gli antichi spiriti pieni di dolore, che gridano per la dannazione eterna.

Nel viaggio vedrai anche le anime del Purgatorio, le quali sono contente della loro pena perchė sperano un giorno di essere assunte tra le enumero del paradiso. Se poi vorrai raggiungere il paradiso troverai un anima superiore alla mia che ti potrà accompagnare, ti lascerò con LEI e mi allontanerò avendo assolto il mio impegno. Ed è giusto così poiché io fui ribelle e non conobbi la dottrina cristiana, Dio non vuole che io acceda ala sua città(il paradiso). Dio ha potere su tutto il creato, in particolare sul paradiso dove vige il suo trono; fortunato colui che viene scelto a risedervi nel paradiso.

Analisi del 2014

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I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.

Ecco un estratto:

Un “cable car” di San Francisco contiene 60 passeggeri. Questo blog è stato visto circa 3.100 volte nel 2014. Se fosse un cable car, ci vorrebbero circa 52 viaggi per trasportare altrettante persone.

Grazie di tutto ❤️

DIVINA COMMEDIA: I Contrappassi nella commedia

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Questo è l’elenco dei contrappassi che si trovano nell’inferno Dantesco

 

  1. primo canto: nel primo canto non vi è presente alcun Contrappasso
  2. secondo canto: nel secondo canto non vi è presente alcun Contrappasso
  3. terzo canto: IGNAVI – per contrario – essendo che in vita non si sono mossi per alcun ideale, le loro anime sono obbligate ad inseguire, completamente nude, una bandiera senza alcun marchio, inseguite da Mosconi e Vespe che li pungono su tutto il corpo e vermi viscidi che si nutrono del loro sangue.
  4. quarto canto: LIMBO – eccezione – non avendo potuto conoscere DIO in vita, le anime che abitano il Limbo vivono sospesi costantemente tra il desiderio di conoscere DIO e la conoscenza del fatto che non potranno mai conoscerlo
  5. quinto canto: LUSSSURIOSI – per analogia – così come in vita vennero trascinati dal turbine della passione, le loro anime sono destinate a venir trascinate in una bufera infernale che NON SI FERMA MAI
  6. sesto canto: GOLOSI – per analogia – così come in vita furono delle bestie che si nutrirono senza blocco, le loro anime sono destinate a vivere come porci nell’inferno, vivendo nella loro sporcizia, flagellati della intemperie (pioggia, fangosa, eterna e fredda, grandine grossa, neve, cielo tenebroso e cupo, terra putrida e melmosa)
  7. settimo canto: PRODIGHI E AVARI – per contrario – avendo in vita vissuto un esistenza agiata e nella ricchezza, le loro anime sono divise in due gruppi, avari e pridighi, entrambe le fazioni trasportano un enorme masso con la forza del petto, e quando si incontrano di rinfacciano le loro pene
  8. ottavo canto: IRACONDI E ACIDOSI —

L’ARTICOLO VERRA’ PRESTO AGGIORNATO CON I CONTRAPPASSI DEI PROSSIMI CANTI

DIVINA COMMEDIA: Cos’è il contrappasso

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Nella cantica dell’inferno della Divina Commedia, in particolare dal 3° canto in poi, scopriamo le pene dei dannati. Queste pene vengono chiamate CONTRAPPASSI, ogni contrappasso è valido per tutti coloro che sono condannati a rimanere in eterno in una delle cerchie infernali.


PER CONTRAPPASSO SI INTENDONO LE LEGGI CHE REGOLANO LA PENA (solitamente fisica) NELL’INFERNO DANTESCO.


Il contrappasso piò essere di due tipi:

  1. Per ANALOGIA
    la pena è l’equivalente del peccato commesso →  lussuriosi, che si sono lasciati travolgere dalla passione amorosa, ora sono travolti da una bufera
  2. Per CONTRARIO
    la pena è il contrario del peccato commesso → ignavi (coloro che non si sono mai schierati) sono costretti a correre per l’eternità dietro ad un vessillo bianco

ovviamente c’è l’eccezione:

nel 4 canto Dante entra nel LIMBO, il contrappasso di questo luogo è l’unico contrappasso dove la pena non è fisica ma psicologica, gli abitanti del limbo vivono sospesi tra il desiderio di conoscere DIO e la conoscenza del fatto che non potranno mai conoscerlo.

 

PER CONOSCERE TUTTI I CONTRAPPASSI PRESENTI NELLA COMMEDIA CLICCA QUI

CHIMICA: Come usare i numeri Quantici?

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I numeri quantici sono quattro numeri usati in chimica per studiare gli atomi e la loro forma.


Come calcolare il numero di orbitali per ogni livello energetico?

per calcolare il numero di orbitali all’interno di ogni livello energetico si usa il numero quantico principale → n ←, quindi si procede con il calcolo n²

orbitali per livello energetico


Come calcolare il numero di elettroni per ogni livello energetico?

per calcolare il numero di elettrone di ogni livello energetico si usa il numero quantico principale → n ←, quindi si procede con il calcolo 2n²

elettroni per livello energetico

 

 

 

BIOLOGIA: Introduzione

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COS’E’ LA BIOLOGIA?

La biologia è l’insieme delle  scienze che studiano gli esseri viventi e la natura, infatti è composta da:

  • Chimica → studio dell’atomo e degli elementi [giallo]
  • Istologia → studio della cellula [oro]
  • Anatomia → studio delle parti macro-microscopiche che compongono il corpo umano [arancione]
  • Ecologia → studio della popolazione e delle comunità [rosso]

BIOLOGIA

MATEMATICA: equzioni di secondo grado (completa/normale)

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per equazioni di secondo grado si intendo tutte le equazioni scritte in forma:

ax²+bx+c=0

dove a, b, e c sono numeri qualsiasi e x è un incognita.

 

COME RISOLVERE UN’EQUAIZONE DI SECONDO GRADO IN FORMA NORMALE/COMPLETA?
Le equazioni di questo tipo vanno risolte con l’utilizzo del Δ (DELTA) e della formula risolutiva


COME SI CALCOLA IL Δ?

il delta si calcola utilizzando la sua formula ►b²-4ac◄ e al variare del suo valore si può procedere in modo differente:

  • Δ>0 → per delta maggiore di zero si segue la formula risolutiva COMPLETA
  • Δ=0 → per delta uguale a zero si segue la formula risolutiva SEMPLIFICATA
  • Δ<0 →per delta minore di zero non vi sono soluzioni reali ► L’EQUAZIONE E’ IMPOSSIBILE

 

FORMULA RISOLUTIVA COMPLETA → kn

FORMULA RISOLUTIVA SEMPLIFICATA → S

 

MATEMATICA: equzioni di secondo grado (spuria e pura)

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per equazioni di secondo grado si intendo tutte le equazioni scritte in forma:

ax²+bx+c=0

dove a, b, e c sono numeri qualsiasi e x è un incognita.


esistono tre tipi di equazioni di secondo grado:

  1. completa/normale → ax²+bx+c=0
    questo tipo di equazione viene risolta tramite l’uso del Δ e della formula risolutiva
  2. spuria →ax²+bx=0
    si raccoglie una x ► x(ax+b)=0 ◄ in seguito si utilizza la proprietà dell’annullamento del prodotto ►x=0 e x= -b/a◄
  3. pura → ax²+c=0
    ►x²=-b/a → x=±c-b/a ►►se -b/a è minore di 0 non ci sono soluzioni reali alla equazione◄

ogni equazione ha un numero di soluzione pari all’esponente della x →→ x² = 2 soluzioni (x1 e x2)


PROVIAMO INSIEME

esercitazionee pure esercitazione spurie

 


 

PER VEDERE COME SI RISOLVONO LE EQUAZIONI DI SECONDO GRADO COMPLETE/NORMALI

PER VEDERE COME SI RISOLVONO LE DISEQUAZIONI DI SECONDO GRADO

 

CHIMICA: le cariche elettromagletich → positiva e negativa

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TUTTI GLI ELEMENTI HANNO UNA CARICA, solitamente neutra perché il numero di Protoni + (aventi carica positiva) ed elettroni – (aventi carica negativa) si equivale.

Ma spesso ci troviamo difronte a delle carica elettromagnetiche:

  • la materia solitamente è neutra (cariche positive e negative si eliminano a vicenda)
  • le cariche elettromagnetiche possono essere positive oppure negative
  • cariche CONCORDI [entrambe positive oppure entrambe negative] si RESPINGONO
  • cariche DISCORDI [una positive ed una negativa] si ATTRAGGONO

secondo questi principi furono creati i primi due modelli Atomici.

sempre secondo queste regole all’interno del nucleo non sono presenti solo protomi, ma vengono ricoperti dai neutroni, altrimenti i protoni tenderebbero a respingersi a vicenda e diventerebbero nuclei instabili.

cariche dello stesso segno si respingono mentre cariche dal segno opposto si attraggono

cariche dello stesso segno si respingono mentre cariche dal segno opposto si attraggono