Schema capitolo 35 – PROMESSI SPOSI

Standard

ALESSANDRO MANZONI
PROMESSI SPOSI
SCHEDA CAPITOLO n°35

TEMPO
(analizza il rapporto tra tempo della storia e tempo del racconto; quando si svolge la vicenda? Quanto tempo dedica l’autore allo svolgimento della vicenda).

La vicenda si svolge in un giorno
non specificato della fine del mese di agosto del 1630.

SPAZIO
(indica il/i luogo/ghi in cui si svolge la vicenda. ):

La vicenda si svolge interamente negli spazi del Lazzaretto di Milano. Qui i luoghi sono divisi fra le diverse capanne della sezione maschile.

Presenza di descrizioni: (ci sono descrizioni di luoghi specifici: SI – NO? Quante? Descrizione 1,2,3 . Riassumile per iscritto e indicale sul testo)

Nell’intero capitolo è presente la descrizione del Lazzaretto di Milano. Esso è composto da due appezzamenti di terreno separati da una staccio amata discontinua. In una parte sono presenti numerose capanne arredate con materassini e lenzuola poste sul pavimento dedicate agli uomini e hai bambini. Dall’altro lato sono presenti le capanne dedicate alle donne. All’entrata principale del lazzaretto è presente un campanile il quale suona per richiamare i frati.

PERSONAGGI

Indica, in forma di elenco, i personaggi che compaiono (sia quelli che compaiono per la prima volta, sia quelli che si ripresentano.

Renzo
Appestati
Personale del Lazzaretto(infermiere ~ balie ~ frati cappuccini)
Fra Cristoforo

b) Descrivi i personaggi – anche quelli minori se l’autore li caratterizza anche solo brevemente. (ricorda le forme della caratterizzazione: fisica, fisiognomica, psicologica, sociale, culturale/ideologica; caratterizzazione attraverso il nome, attraverso un simbolo o l’ambiente)

Appestati: Manzoni ci rivela Che nel lazzaretto erano presenti più di 600.000 appestati. Tra questi vi erano sia uomini che donne che bambini e lattanti.
Il personale del lazzaretto: il lazzaretto è gestiti dai frati cappuccini. Nelle capanne vi sono svariate infermiere le quali curano e alleviano i dolori degli appestati. Nelle capanne dedicate ai bambini vi sono svariate balie e capre, le prime aiutavano i bambini mentre le capre davano il nutrimento(il latte) ai più piccoli.

c) Descrivi i personaggi che si ripresentano solo se l’autore fornisce ulteriori tratti caratterizzanti che contribuiscono ad inquadrare più precisamente il personaggio.

Fra Cristoforo: dopo tanto temo Renzo incontra di nuovo fra Cristoforo, il quale è visibilmente distrutto. Il portamento curvo e stentato, il viso scarno e smorto, e in tutto si vedeva una natura esausta, una carne rotta e cadente. L’animo valoroso e giovane del Frate, però, non è cambiato, anzi sembra più potente. Non era uscito da Rimini fino a quando venne la peste a Milano. Allora, spinto da suo desiderio di dare la sua vita per il prossimo, andò verso Milano e giunse al Lazzaretto

FIGURE RETORICHE

Sono presenti figure retoriche tra quelle che hai studiato fino ad ora?
Indicale sul testo e riportale di seguito, ANCHE SCHEMATICAMENTE, con la relativa spiegazione.

all’inizio del capitolo è presente un lungo asindeto durante la descrizione.

RIASSUNTO

Nel recinto del Lazzaretto si trovano sedicimila appestati, tra questi c’è anche Renzo. Lo spazio delimitato da un recinto discontinuo che separa le capanne degli uomini da quelle delle donne. ovunque è un brulichio di gente, un continuo movimento di malati, frati e infermiere. Renzo rimane inizialmente sopraffatto da questo spettacolo, muovendosi lungo la via principale, inizia poi la ricerca di Lucia. Le scene che si presentano al suo sguardo sono ovviamente terribili ed infondono tristezza nel suo cuore. Ad aggravare ulteriormente lo stato d’animo del giovane contribuisce anche il cielo cupo e l’aria afosa, che preannunciano una imminente tempesta.
Renzo capisce di trovarsi nel settore degli uomini, smette di controllare ogni capanna e si dedica alla cerca del settore dedicato alle donne. Attirato da belati e da vagiti, il giovane si avvicina ad uno steccato e scopre così l’area dell’ospedale dove i bambini rimasti orfani vengono accuditi da alcune donne con l’aiuto di capre. Dopo essere rimasto per un poco ad osservare lo spettacolo, spinto dalla meraviglia e dalla commozione, Renzo prosegue il suo cammino e vede improvvisamente comparire padre Cristoforo. Il religioso, non appena era giunta nel convento di Rimini la notizia della peste scoppiata a Milano, aveva fatto subito richiesta per poter offrire il suo aiuto, per poter offrire la sua vita per il prossimo. Il conte zio era nel frattempo morto ed il cappuccino non aveva quindi trovato nessun ostacolo al suo ritorno.
Renzo corre incontro a padre Cristoforo e non può fare a meno di accorgersi che l’anziano frate è malato: il viso è scarno, il portamento è stentato; solo il suo sguardo spicca ancora per la sua forza, che è ora anche accresciuta ulteriormente dalla carità. Il giovane annuncia al religioso che Lucia si trova al Lazzaretto e che lui è venuto in quel luogo per ritrovarla. Racconta quindi le vicende della ragazza, tralasciando il voto di castità, e poi anche le sue vicende personali. Il religioso suggerisce al giovane di andare alla chiesa che si trova nel mezzo del Lazzaretto. Padre Felice, il cappuccino incaricato di gestire l’ospedale, radunerà là le poche persone guarite per condurle poi in un altro luogo dove continueranno la quarantena. Se Lucia è guarita, il giovane potrà trovarla in quel gruppo, altrimenti dovrà proseguire la ricerca nel settore delle donne (è in realtà proibito entrarvi, ma non mancano punti d’accesso non controllati). Il religioso consiglia a Renzo di prepararsi anche a ricevere una brutta notizia, ma il giovane, al pensiero di non riuscire a ritrovare Lucia, si accende d’ira ed annuncia di volere in tale caso farsi vendetta uccidendo don Rodrigo. Padre Cristoforo non accetta le parole del ragazzo, soprattutto perché fatte in un tale contesto di morte, sofferenza, ma soprattutto di carità. Rimproverando il giovane, il religioso porta anche ad esempio la sua vicenda personale. Renzo infine annuncia di volere perdonare di cuore Don Rodrigo. Padre Cristoforo accompagna allora il giovane alla capanna in cui si trova l’uomo, ormai in fin di vita e completamente privo di senno. Entrambi si mettono a pregare per lui: don Rodrigo è stato perdonato.
Al terzo tocco della campana che annuncia l’arrivo di padre Felice alla chiesa centrale, Renzo e padre Cristoforo si lasciano con la promessa di rivedersi in seguito, quando il giovane avrà ottenuto informazioni su Lucia.

INTERPRETAZIONE PERSONALE
(indica di seguito in un testo di almeno 10 righe gli aspetti del testo che ritieni degni di rilevanza e motiva le tue affermazioni)

In questo capitolo Manzoni presenta lo spazio del Lazzaretto, il quale è colmo di appestati di qualunque età/sesso. Verso la fine del capitolo vi è un diverbio tra fra Cristoforo e Renzo, il quale ammette di volersi vendicare contro Don Rodrigo (Renzo non conosce la sua situazione) e fra Cristoforo lo sgrida con fare minaccioso ricordandoli che solo Dio può decidere le sorti delle persone. Alla fine del diverbio fra Cristoforo porta Renzo in un capannone dove il giovane riconosce Don Rodrigo, rinchiusi lì da 4 giorni, e, vista la situazione dello spagnolo, decide di perdonarlo.

Lascia un commento